Quanti studenti, in confessione, ammetterebbero di andare con piacere a scuola??

Quali le cause dello scarso entusiasmo, del loro disagio e del loro scarso rendimento?

Quanti insegnanti, dopo essersi dannati l’anima per un anno scolastico, restano delusi per gli insoddisfacenti risultati delle loro fatiche?

Quanti genitori hanno visto compromettere la serenità dei loro rapporti familiari a causa di problemi scolastici dei loro figli?

Quello che conosciamo non è l’unico modo di organizzare l’attività didattica, ma l’autonomia concessa alle scuole, di cui tanto si parla, consente ai dirigenti scolastici e loro collaboratori di sperimentare modalità operative innovative?

Il sistema organizzativo delle nostre scuole consente di realizzare effettivamente il principio della centralità degli alunni?

Il sistema di valutazione vigente nel nostro sistema scolastico, riesce a dare una soddisfacente misurazione degli obiettivi didattici raggiunti?

Riempire le scuole di lavagne multimediali interattive , di computer o di altri strumenti tecnologici, senza idee chiare sulla loro utilizzazione, serve a migliorare la produttività, piuttosto bassa, dell”attività didattica?

Perché, a fronte dei deludenti risultati dei nostri studenti, emersi dalle indagini nazionali e internazionali, non vengono affrontate, neanche a livello di dibattito, le vere cause dell’insoddisfacente produttività dell’attività didattica?

Questi sono solo alcuni dei tanti problemi che dovrebbero essere messi in discussione per coinvolgere i cittadini su ciò che va e cosa non va nel mondo della scuola, alla quale studenti e genitori dovrebbero guardare con fiducia, serenità e piacere.

Nel blog “PARLIAM DI SCUOLA” ci proponiamo di attivare una riflessione critica sul processo di insegnamento-apprendimento, che viene attuato nelle nostre scuole medie, con l’intento, si spera, di coinvolgere nella discussione, non tanto gli addetti ai lavori, inspiegabilmente raramente sensibili all’argomento, ma i comuni cittadini per l’importanza che ha il buon funzionamento delle scuole sul futuro dei loro figli. Speriamo di dare un piccolo disinteressato contributo.

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